Alle ultime elezioni europee, nel nostro Paese, ha votato il 48,13% degli aventi diritto. Nel 1979, quando si tennero le prime consultazioni, votò l’85,65% degli italiani. L’Europa, Italia inclusa, sta affrontando la peggiore crisi politica, sociale, demografica e valoriale della sua storia. Tuttavia l’abbandono delle urne è dovuto a un altro fattore: la consapevolezza di vivere in una democrazia deviata. Milioni di persone scelgono di non votare perché credono che le decisioni non vengano più prese all’interno dei Parlamenti ma altrove; pensano che i grandi uomini d’affari e gli Ad dei fondi di investimento o delle fabbriche di armi contino più di ministri e parlamentari. I cittadini chiedono di stare alla larga dai conflitti, ma i politici, o chi muove i fili, non fanno altro che alimentarli. E a deviare la sempre più claudicante democrazia ci pensano anche i mezzi di informazione, divenuti casse di risonanza delle fake news dette dai politici bellicisti, da chi mente sulla guerra in Ucraina o da chi consente il genocidio a Gaza. Gli europei vogliono diritti, non armi, eppure la Commissione europea, mentendo sulle volontà di Mosca, spinge per un piano di riarmo che potrà solo accrescere il rischio di una catastrofe mondiale. Alla luce di tutto questo, ha ancora senso parlare di democrazia?
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Italian -
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About the author
Alessandro Di Battista
Alessandro Di Battista è uno scrittore ed ex-deputato
italiano. Dopo il master in Tutela internazionale dei Diritti Umani alla Sapienza lavora come cooperante
in Congo e in Guatemala.
Nel 2013 viene eletto alla Camera dei Deputati. Dopo essere diventato uno degli esponenti di spicco del
Movimento 5 Stelle, ha lasciato la politica per partire con la sua famiglia per la California. Ha percorso 16
mila chilomentri in autobus da San Francisco a Panama scrivendo reportage politico-sociali per Il Fatto Quotidiano e girando documentari per Loft. “Politicamente scorretto” è il suo quarto libro.

