Cosa Nostra spiegata ai ragazzi

Cosa Nostra spiegata ai ragazzi

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In un tempio della cultura qual è la scuola, non si può non parlare di quella che io chiamo la cultura della legalità, una cosa che probabilmente a scuola s’insegna molto poco.
È il 1989. La seconda guerra di mafia ha insanguinato la Sicilia e imposto sull’isola la dittatura armata dei corleonesi di Riina, ma non è ancora giunto il momento dell’attacco al cuore dello Stato. Nonostante questo, il giudice Borsellino – di fronte agli studenti di un liceo di Bassano del Grappa – racconta una storia che, a 30 anni di distanza, sorprende ancora per la sua triste attualità. Con parole semplici, chiare e dirette, il magistrato delinea un quadro inquietante fatto di omicidi, estorsioni e rapimenti. E lo fa di fronte a ragazzi del Nord Italia, una realtà apparentemente lontana da certi scenari. Ma i tentacoli della piovra sono lunghi e Borsellino lo sa bene. E con questo discorso cerca di mettere in guardia la giovane platea, affinché impari a riconoscere la mafia in tutte le sue manifestazioni, dalle più eclatanti a quelle più nascoste e, per questo, insidiose. Un documento importante, che suona ancora oggi come monito troppe volte rimasto inascoltato.

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Sull'autore

Salvatore Borsellino

SALVATORE BORSELLINO è fratello minore di Paolo Borsellino. Nel 2007 ha fondato il sito www.19luglio1992.com. Da questa e altre iniziative è nato il “Movimento delle Agende Rosse”, che fa riferimento al taccuino su cui il magistrato scriveva appunti personali, supposizioni e dichiarazioni di collaboratori di giustizia. L’agenda rossa, dalla quale Paolo non si separava mai, specie dopo la morte di Giovanni Falcone, è misteriosamente sparita dalla borsa che aveva con sé il giorno dell’attentato in via D'Amelio.

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